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Cantina Orsogna

CANTINA ORSOGNA LUNARIA ANCESTRALE PECORINO Spumante Brut Nature 2022

CANTINA ORSOGNA LUNARIA ANCESTRALE PECORINO Spumante Brut Nature 2022

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CANTINA ORSOGNA LUNARIA ANCESTRALE PECORINO Spumante Brut Nature 2022

LUNARIA ANCESTRALE
Pecorino SPUMANTE
SPUMANTE BIODINAMICO e BIOLOGICO
con fondo di fermentazione spontanea

Il Pecorino è un vitigno a bacca bianca autoctono delle Marche e dell’Abruzzo. La prima fonte documentale sull’origine del vitigno risale all’anno 1526 ed è contenuta negli Statuti di Norcia (PG) dove si trova un riferimento di «vigne de pecurino» (Statuti di Norcia, Liber Tertius, Rubrica CXII). Questo vitigno, diffuso prima della fillossera, nel corso del Novecento è stato gradualmente abbandonato per lasciare spazio a varietà come Trebbiano, maggiormente produttive e rispondenti ad un valore più alimentare che edonistico. Origine dl nome: chiamata anche “uva dei pecorari” a causa dell’uva reputata di scarso pregio, adatta appunto a gente umile come “i pecorari” (termine dispregiativo).

Forma di allevamento
Tendone o pergola abruzzese (nel dialetto locale “la capanne”). Forma di allevamento espansa tradizionale del territorio caratterizzata da una bassa densità di piante per ettaro (1.100-1.600), che asseconda la naturale armonia dell’espansione e dello sviluppo vegetativo delle radici, dei grappoli e delle foglie. Nella “capanne” la raccolta e la potatura sono esclusivamente manuali e strettamente legate al vignaiolo e alla sua piccola proprietà contadina.

Tipo di terreno
Terreni profondi argillosi con venature calcaree.

Altitudine
Vigneti coltivati a 400-500 m s.l.m.

Tipo di conduzione agricola
Biodinamica con certificazione biologica e DEMETER. La coltivazione biodinamica è importante per la vita microbiologica del vigneto e fondamentale nella fermentazione spontanea di un vino biodinamico. L’uso di fungicidi convenzionali indeboliscono le popolazioni di lieviti e rendono molto difficile la fermentazione spontanea. L’originalità e la singolarità del vino biodinamico è il suo legame al luogo e alle condizioni climatiche dell’anno. La biodinamica restituisce al vino il luogo di origine, definito dai francesi come “Terroir” (territorialità).

VINO SPUMANTE PECORINO
Brut Nature

La tecnica di spumantizzazione ancestrale si basa sulla fermentazione in vasca bloccata a un tenore di zuccheri (raffreddamento del mosto a 6°C e 18g/lt di residuo zuccherino) che garantisce dopo l’imbottigliamento la presa di spuma senza l’aggiunta di saccarosio.
Il vino rifermenta in bottiglia e la maturazione dello spumante avviene “sur-lie” ovvero sui propri lieviti che danno un aspetto velato e opaco, in contrasto con la brillantezza e la luminosità delle bollicine degli spumanti convenzionali.


LO SPUMANTE OTTENUTO CON LA “TECNICA ANCESTRALE” NON È DA CONFONDERE CON GLI SPUMANTI BRUT NATURE, PAS DOSÉ O DOSAGGIO ZERO IN QUANTO QUESTI PREVEDONO L’AGGIUNTA DI SACCAROSIO IN RIFERMENTAZIONE PER LA PRESA DI SPUMA.

– RIFERMENTATO CON IL SUO MOSTO
La rifermentazione in bottiglia e la conseguente presa di spuma avviene grazie agli zuccheri residui naturali presenti nel vino e non prevede l’aggiunta di saccarosio come nel metodo Charmat e Champenois.
La tecnica ancestrale è difficile da applicare nelle zone fredde dove le uve non raggiungono una maturazione in grado di sviluppare nella rifermentazione i 12,0-12,5% di alcol e dove allo scopo si ricorre all’aggiunta di saccarosio. È quindi da considerarsi una tecnica di spumantizzazione delle zone calde basata sulla raccolta di uve mature (che hanno assorbito tanta energia dal territorio) invece delle uve immature degli altri metodi (Charmat e Champenois).

VINO SPUMANTE caratterizzato da:

– FERMENTAZIONI SPONTANEE
La vinificazione si affida alla forza e alla salute del vigneto per ottenere grandi uve coperte di lieviti indispensabili per la fermentazione spontanea.

– SENZA SOLFITI AGGIUNTI (inferiore a 10 Mg-Lt)
Lo spumante biodinamico ha poco bisogno di conservanti, le sue uve possiedono già tutti gli elementi necessari per stabilizzarsi e conservarsi naturalmente nel tempo.
La fermentazione spontanea non può essere condotta in presenza dei solfiti; aggiungerla sulle uve o nei mosti in cantina significa eliminare le tante famiglie di lieviti indigeni presenti sulla buccia che sono la base fondamentale di ogni vino biodinamico. Un vino di grande complessità ha bisogno di quanti più lieviti possibile.

– SENZA SBOCCATURA CON FONDO
Non effettuando la sboccatura, questi vini si presentano torbidi con sentori olfattivi di crosta di pane più accentuati legati a una maggiore presenza di lieviti. Una bollicina immortale in continua evoluzione, ogni bottiglia è unica e giorno dopo giorno matura si esalta e si esprime. Il miglior modo per far esprimere al meglio questo vino spumante è quello di conservare la bottiglia in piedi, in modo da far sedimentare le parti solide. Lo spumante con fondo fermentazione è la genuina trasparenza di proporre uno spumante che non ha avuto aggiunte: “solo uno spumante biodinamico, che per disciplinare non prevede aggiunte, può essere bevuto non filtrato”.

– STABILIZZAZIONE TARTARICA NATURALE
Trovare sul fondo di una bottiglia dei piccoli cristalli? Sono innocue precipitazioni di tartrati e significano che il vino “ha sentito il freddo”.
In biodinamica non sono ammessi trattamenti fisici (refrigerazione) e chimici. Il freddo invernale e il tempo stabilizzano naturalmente il vino.
La tecnica di stabilizzazione tartarica convenzionale, che prevede la refrigerazione del vino a -5/-6°C per 6/7gg, porta a un notevole consumo energetico al solo scopo di evitare la presenza di qualche milligrammo di innocui cristalli di tartrato nel vino.

In degustazione
Colore: paglierino scarico impenetrabile alla vista dovuto alla sua naturale torbidità. Perlage fine e persistente.
Al naso: emergono note fruttate ed agrumate, con un vago ricordo dei lieviti.
In bocca: freschezza decisa e un finale lungo e convincente dotato di una gradevole sapidità.

Abbinamenti
Primi piatti elaborati, carni bianche, pesce e crostacei.


Temperatura consigliata
6-8°C

In servizio
Dipende molto dal gusto personale. Si può versare il vino nel bicchiere lentamente per non intorbidirlo oppure rimettere in sospensione i lieviti capovolgendo la bottiglia. Importante comunque è usare “il fondo” che è la parte che dona profondità, spessore e distintività al vino (terroir e vitigno). 

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